Prevenire o Curare?

Negli ultimi anni si è registrato un forte incremento dell'utilizzo e dei costi del sistema sanitario. Questa tendenza sembra destinata a perdurare, ne è la prova l’aumento dei premi anche per il 2024, comunicata negli scorsi giorni (26.09.2023) dal Dipartimento federale dell'interno. È quindi cruciale che vengano messe in atto azioni decisive per contrastarla.

Recente letteratura scientifica ha chiaramente dimostrato che investimenti nella sanità pubblica (ossia nella prevenzione, promozione e protezione della salute) potrebbero migliorare la situazione attuale. Per questo fine è innanzitutto fondamentale sensibilizzare maggiormente la popolazione sull’importanza della prevenzione. Infatti, attraverso programmi di screening, campagne mirate per la promozione di uno stile di vita sano e vaccinazioni, è possibile prevenire l'insorgenza di patologie costose da trattare. Ad esempio, le donne che regolarmente effettuano una mammografia hanno il 40% in meno di probabilità di ammalarsi di tumore al seno. Un altro eloquente esempio ci giunge dal Nordamerica dove, l’introduzione del divieto di pubblicità di catene di Fast Food, ha ridotto il consumo del cibo spazzatura di 88 milioni di dollari all'anno. Altresì, sempre più studi mostrano la correlazione tra uno stile di vita sano e una minore insorgenza di malattie fisiche e mentali.

Ma com’è la situazione a livello svizzero? E com’è la situazione in confronto agli Stati limitrofi?

A livello svizzero non esiste un monitoraggio costante delle spese destinate alla prevenzione, l’unico database esistente è quello internazionale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD). Analizzando gli Stati i cui dati sono raccolti con regolarità risulta che, per quanto riguarda la percentuale della spesa sanitaria annuale destinata alla prevenzione, la Svizzera figura tra gli Stati in cui si investe meno in prevenzione, insieme a Francia e Grecia (attorno all’1% della spesa sanitaria annuale). A paragone, Canada, Italia e Regno Unito sono invece gli Stati in cui viene speso di più per la prevenzione (tra il 4% e il 6%). Altresì, i fondi stanziati dal Fondo Nazionale Svizzero (SNF) per la ricerca sulla prevenzione sono inferiori all’1% rispetto al totale dei fondi destinata alla medicina, ovvero una percentuale irrisoria. Quindi, i finanziamenti destinati alla cura sono decisamente maggiori rispetto a quelli destinati alla prevenzione. Curare costa più di prevenire, e probabilmente è perché la Svizzera può permetterselo che continua a privilegiare la cura. Ma sul lungo termine questo non potrà né economicamente, né tantomeno eticamente essere più sostenuto.

Gli investimenti nella prevenzione non solo migliorano la salute dei cittadini, ma anche la prosperità economica del paese nel lungo termine. Una popolazione più sana è difatti in grado di contribuire in modo più produttivo alla forza lavoro, riducendo l'assenteismo e l'incapacità lavorativa, che notoriamente generano elevati costi. Sarebbe quindi responsabilità delle istituzioni politiche e del sistema sanitario svizzero riconoscere l'importanza della prevenzione e adottare subito misure concrete per promuoverla.

Ma da dove si può prendere il denaro necessario per questo fine? E quanto costa investire in prevenzione? Investire nella prevenzione non significa devolvere ulteriore denaro – che già scarseggia – ma, piuttosto, utilizzare quello attualmente destinato all’intero sistema sanitario in modo differente, ossia mediante una riallocazione oculata. Non vuole essere polemico questo articolo ma, a titolo di esempio, nella nostra realtà ticinese, se si riducesse il numero di identiche cure e medesimi costosi macchinari specializzati sul territorio, si ricaverebbe un grande risparmio che potrebbe essere in parte utilizzato per fini preventivi. Va inoltre detto che, rispetto ai costi sanitari, gli investimenti nella prevenzione spesso presentano un costo relativamente basso. Ad esempio, programmi di sensibilizzazione, promozione dello stile di vita sano e campagne di vaccinazione necessitano finanziamenti iniziali modesti rispetto ai costi associati al trattamento delle malattie una volta insorte, come nel caso delle terapie antitumorali.

La prevenzione è una soluzione – economica ed eticamente corretta – per plasmare un futuro in cui la salute prosperi, le risorse siano utilizzate ponderatamente e il benessere sia alla portata di tutti per una crescita sostenibile comune, senza lasciare indietro nessuno.

Salute Svizzera: Educazione, Rigore, Risparmio 

L'incessante aumento dei premi delle casse malati è senz’altro uno dei principali problemi che affliggono la società svizzera. Attualmente ci troviamo in un circolo vizioso in cui i costi aumentano costantemente, e, conseguentemente, spesso gli assicurati fanno maggior ricorso a prestazioni mediche per “sfruttare” il pagamento del premio. Infatti, circa il 25% delle prestazioni sanitarie si rivelano inutili – se non addirittura dannose –, e gran parte dei farmaci prescritti viene buttato via. È quindi imperativo intervenire. Non ritengo che esista una soluzione unica per questo fenomeno, e non dispongo dei dati necessari per un'analisi finanziaria approfondita. Tuttavia, sono fermamente convinta che un maggiore livello di educazione e di rigore, sia tra i cittadini che tra i professionisti del settore, possa contribuire in modo significativo a migliorare l’attuale critica situazione. Innanzitutto, è essenziale che ogni cittadino acquisisca una maggiore consapevolezza sull'utilizzo del sistema sanitario, poiché sono costoro a generare i costi. Se i giovani fossero educati sin dall'infanzia a condurre uno stile di vita sano – riconosciuto come un efficace mezzo di prevenzione per molte malattie fisiche e mentali – a conoscere il proprio corpo e a consultare un medico solo quando necessario, i costi per il sistema sanitario diminuirebbero in modo considerevole. Un'altra problematica rilevante da affrontare è la tendenza dei medici a prescrivere farmaci, soprattutto psicofarmaci ed antibiotici, con troppa facilità. È fondamentale che i professionisti medici approfondiscano le cause e le origini dei disturbi dei pazienti anziché limitarsi a trattare i sintomi con farmaci. Ad esempio, in Ticino, una persona su cinque fa uso di psicofarmaci, che sono i medicinali più prescritti in Svizzera. Inoltre, il nostro Stato non è immune al fenomeno di aumento della resistenza agli antibiotici, che causa a livello globale più di un milione di morti ogni anno. Infine, le case farmaceutiche dovrebbero considerare la produzione di farmaci in dosi inferiori o addirittura in monodosi, simile a quanto avviene nel settore degli animali domestici. Questo approccio potrebbe significativamente ridurre gli sprechi e conseguentemente i costi. È importante sottolineare che la situazione non è semplice e non vorrei che queste righe appaiano riduttive. È però cruciale iniziare da qualche parte per affrontare l'increscioso problema dell’aumento dei premi delle casse malati in Svizzera. Educare i cittadini, migliorare le pratiche di prescrizione medica e promuovere una produzione farmaceutica responsabile costituiscono passi fondamentali di un processo verso una gestione più sostenibile ed economica del sistema sanitario nazionale. Ogni parte deve quindi sin da subito avere un maggior rigore; questo porterebbe sicuramente, sul lungo termine, a ridurre i costi delle casse malati e quindi a permettere che il sistema sanitario possa continuare a essere efficace e a rispondere alle esigenze di tutte le persone ammalate come fatto sinora.